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ASCIA DEL BOIA, XVII-XVIII secolo

ASCIA DEL BOIA, XVII-XVIII secolo

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ref: #RK00-720

Quest’ascia massiccia è un notevole esempio di arma giudiziaria utilizzata per esecuzioni capitali mediante decapitazione. La sua lama larga, a forma di mezzaluna asimmetrica, è priva di contro-lama o elementi difensivi, il che la distingue chiaramente dalle asce da guerra o dalle alabarde. Il filo lungo, leggermente ricurvo e appuntito verso l’alto, è concepito per infliggere un colpo unico e fatale, generalmente riservato ai condannati di alto rango.

Il ferro presenta una bella patina scura e mostra segni di usura coerenti con la sua antichità, e forse anche con il suo utilizzo. Il codolo della lama è inserito in un manico diritto in legno, usurato, dal profilo semplice e funzionale. Questa sobrietà riflette la natura solenne e regolamentata delle esecuzioni ufficiali a cui queste armi erano destinate.

Un dettaglio particolarmente significativo si trova nei punzoni impressi sul lato della lama. Sono visibili due marchi distinti: uno sembra rappresentare una croce fiorita o stilizzata, con quattro bracci uguali, mentre l’altro richiama un simbolo araldico o un sigillo municipale. Questi punzoni servivano ad autenticare l’arma come strumento ufficiale, probabilmente forgiato sotto il controllo di un arsenale cittadino o di un maestro fabbro riconosciuto, in una regione germanica o svizzera.

La forma, lo stile e i punzoni di quest’ascia suggeriscono un’origine nel Sacro Romano Impero – potenzialmente Norimberga, Solingen o Berna – tra la fine del XVI secolo e il XVIII secolo. Queste asce, pesanti e imponenti, erano strumenti di boia professionisti, spesso conservate negli arsenali municipali e utilizzate durante esecuzioni pubbliche, che erano al tempo stesso atti di giustizia e di deterrenza.

Per la sua storia macabra, la funzione giudiziaria e i marchi ufficiali di fabbricazione, quest’ascia da boia è un oggetto impressionante che troverebbe pienamente il suo posto in un gabinetto delle curiosità, al crocevia tra giustizia, artigianato e macabro.

Il manico sembra essere stato accorciato; è insolitamente corto rispetto alle dimensioni e al peso probabile della lama. Le asce storiche dei boia avevano solitamente un manico lungo (60–90 cm) per permettere un colpo ampio, preciso e abbastanza potente da decapitare con un solo fendente.

EPOCA: XVII–XVIII secolo
DIMENSIONE DELLA LAMA: 39 cm / 15"
DIMENSIONE TOTALE: 75 cm / 29,5"

Le asce da boia erano strumenti emblematici dell’esecuzione capitale, usate principalmente in Europa dal Medioevo fino al XVIII secolo. Forgiate in ferro o acciaio, avevano una lama ampia e semicircolare, progettata per mozzare la testa del condannato con un solo colpo netto. A differenza delle asce comuni, queste erano spesso pesanti e accuratamente bilanciate per garantire precisione ed efficacia. Erano maneggiate da boia professionisti, spesso temuti ed emarginati nonostante il loro ruolo ufficiale. Alcune asce recavano incisioni o simboli macabri che ne sottolineavano la funzione funebre. Il loro uso era spesso pubblico, in contesti cerimoniali destinati a impressionare la folla. Col tempo, furono progressivamente sostituite dalla ghigliottina, considerata più “umana” ed efficace. Alcuni esemplari sono oggi conservati in musei europei. Testimoniano la storia della giustizia penale e della violenza istituzionalizzata.

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