Santa Flamina sarebbe vissuta nel III secolo durante il regno di Diocleziano.
Secondo la tradizione popolare, si narra che fosse figlia di un patrizio, e la villa della sua famiglia sorgeva nell'attuale sede del castello di Montaclier.
Reliquia del cranio di Santa Flamina su Relics.es
Famosa per il suo zelo nella diffusione del cristianesimo, fu denunciata a Blasius, governatore dell'Alvernia, che inviò dei soldati per giustiziarla. Nel tentativo di fuggire è finita ai piedi di una pietra alla quale si era aggrappata e nessuno è riuscito a farla sloggiare. Per porre fine alla sua vita, la sua testa fu tagliata e gettata nel pozzo sotto il tempio in rovina di Teutates.
La pietra di San Flaminio a Davayat
Successivamente, sul luogo del tempio, fu eretta una chiesa, che ospita ancora il pozzo di Santa Flamina, la cui acqua si dice sia miracolosa e nota per curare le malattie degli occhi, anche se la santa può essere interpellata per qualsiasi altra richiesta. Un capo barbaro, avendo riacquistato la vista dopo essersi lavato lì, attesta questi miracoli.
Fontana di San Flaminio a Gestel
Dal 950 a Davayat si onorano le reliquie di Santa Flamina. L'edificio conserva, sul lato sinistro del coro, la caccia di Santa Flamina in legno intagliato e dorato, offerta nel 1665 dal marchese di Combronde (conte di Brion) in segno di gratitudine per la guarigione nel 1662 della figlia cieca.
Il Santo è onorato anche nel Morbihan (Gestel)
Caccia di San Flaminio nella chiesa di Davayat ( https://www.paroissesaintbenilde.com/archives/davayat/ )