Nella sobria chiesa della missione lazzarista riposa per l'eternità l'effige in cera di San Vincenzo de' Paoli.
San Vincenzo de' Paoli, sacerdote del XVII secolo che dedicò la sua vita al servizio degli emarginati, degli orfani e degli indigenti, fu un santo tra i santi.
Tanto popolare quanto pio, San Vincenzo fu canonizzato nel 1737 da papa Clemente XII. A tempo di record, il nuovo santo divenne una superstar così cattolica che nel 1969 Papa Paolo VI aggiunse persino la sua venerazione annuale al calendario ufficiale il 27 settembre, spostando la festa apparentemente meno cool di San Cosma dal 27 al 26 settembre.
Per vedere questi resti di cera, segui l'umile storia di San Vincenzo de' Paoli attraverso il tempio, raccontata lungo la navata centrale da vetrate decorate e dalla tela di frate François, allievo del pittore francese Ingres. Nel coro, un'intricata scalinata conduce al sacro tesoro: le reliquie ex ossibus (le ossa) sono racchiuse nella cera del santo, esposta in un'imponente volta di vetro e argento puro realizzata nel 1830 da Odiot, il migliore orafo del suo tempo.